Promotori della federazione dei Comuni ed EE. LL. umbri Città Solidale

GSI Italia ha contribuito attivamente alla creazione di Città Solidale, una rete di enti e comuni di cui l’associazione rappresenta la segreteria e il coordinamento. Città Solidale è una federazione di 18 enti locali umbri che si sono impegnati a porre al centro della propria programmazione amministrativa la solidarietà. Ne fanno parte i comuni di Spoleto, Foligno, Cascia, Norcia, Sellano, Giano, Vallo di Nera, Castel Ritaldi, Montefalco, Gualdo Cattaneo, Preci, Scheggino, Campello, Trevi, ed EE.LL. come la ASL n.3, il Csa, l’Asem, la Comunità Montana dei monti Martani e del Serano. Città solidale ha accesso ai finanziamenti comunitari e regionali per poter conseguire il suo obiettivo di impegno di solidarietà attiva.

Durante gli anni di attività GSI Italia è stata soggetto promotore di numerose attività che hanno contribuito a incentivare e a creare intorno a sé una forte rete di collaborazioni. Ha promosso la Legge regionale 26/99 della Regione Umbria, sulla Cooperazione decentrata e ha contribuito alla nascita del FORUM CIVICO EUROPEO, un network di associazioni che lavorano nel campo della solidarietà e della cooperazione, presenti in 23 paesi dell’Unione, con sede a Bruxelles, di cui GSI ricopre l’incarico di rappresentante italiana presso il suo Consiglio d’amministrazione.

Dal lavoro di GSI e dalla collaborazione con altri soggetti che operano nel mondo della solidarietà, sono nate alcune associazioni che rappresentano delle realtà di grande importanza per il territorio in cui operano. Tra queste, l’associazione GSI MARCHE, EL HOMBRE SOBRE LA TIERRA in Messico, FAA I TUORA in Burkina Faso e BOMOYI nella Repubblica Democratica del Congo.

Prootori della Legge Regionale umbra  26/99  sulla cooperazione internazionale

Agli inizi del 1999 rappresentanti bipartisan della politica regionale umbra, interpellati sulla necessità di porre l’attenzione sul tema della cooperazione internazionale, dichiararono che l’agenda parlamentare regionale aveva altre priorità e che l’eventuale discussione e approvazione di una legge sulla cooperazione allo sviluppo, sarebbe stata rimandata. Già nelle due legislature precedenti i parlamentari regionali si erano cimentati nell’approvazione di un testo di legge sull’argomento senza riuscirci, a causa di una sostanziale mancanza di interesse e di determinazione.

Il presidente della Provincia di Perugia era all’epoca Mariano Borgognoni, il quale aveva mostrato interesse alla costruzione di un percorso istituzionale rivolto alla produzione di una legge regionale applicativa della legge nazionale n.49 del 1987. Fu proprio la disponibilità del presidente Borgognoni a ospitare il gruppo di lavoro che GSI Italia aveva nel frattempo riunito, riconoscendone l’attività seppure come semplice espressione di un laboratorio, a dare avvio al processo costitutivo della legge. Il tavolo di lavoro era formato da funzionari del Ministero degli Affari Esteri, del CNR, dell’Università degli Studi di Perugia, oltre che dai presidenti di GSI e di Tamat, altra associazione umbra di cooperazione internazionale. Il presidente della Provincia di Perugia e quello della Provincia di Terni, a nome e per conto delle due istituzioni, partecipavano attivamente con i loro segretari personali al tavolo di lavoro, dando il loro contributo all’analisi, alla discussione e alla stessa produzione documentale. Dopo i primi incontri, si associò al tavolo anche il funzionario dell’Ufficio Relazioni Internazionali della Regione Umbria, che però partecipò ai lavori a titolo personale non per conto della Regione Umbria che, per tutti i mesi di lavoro del tavolo, restò alla finestra, anche se puntualmente informato del lavoro che stava progredendo nel Palazzo della Provincia.

Fu durante la primavera del ’99 che alcuni deputati regionali, appartenenti a Rifondazione Comunista, raccolsero il testo pressoché definitivo prodotto dal gruppo di lavoro promosso dalla nostra associazione, e lo depositò presso la cancelleria del Consiglio regionale, portandolo da lì a pochi mesi all’approvazione come Legge Regionale 26.