GSI ITALIA È ANCHE QUELLA VOLTA CHE…

in Burkina Faso, iniziò ad aiutare Marie Blaise Somé, una suorina francescana e le sue “vedove” e i suoi “orfani” che inizialmente erano solo 17. Li aiutammo a costituirsi nell’associazione Faa i Tuora ed era il 2007-2008. Da allora GSI Italia ha aiutato l’associazione “figlia” nella costituzione di banche cerealicole, nella fornitura di generatori fotovoltaici, nello scavo di pozzi, nella erogazione di piccoli prestiti di onore, grazie ad un programma di sostegno a distanza, che ha visto il contributo di singoli cittadini e il coinvolgimento di scolari di scuole umbre, marchigiane, abruzzesi e lombarde.
Mi è stato raccontato che quando l’associazione è arrivata a circa mille donne iscritte, che, come recitava lo statuto sociale, dovevano essere vedove, Marie Blaise fu convocata dal capo villaggio di Dissin, dove ha sede Faa i Tuora. La associazione era la principale realtà sociale e produttiva dell’area in ragione dei contributi italiani, e allargava progressivamente il perimetro dei terreni coltivati e il numero di allevamenti di animali da cortile.
– Marie Blaise, figlia mia-
iniziò a dire il capo villaggio con accento grave ma risoluto
– mi dispiace per te che sei una ragazza brava e volenterosa, ma sono costretto a mandarti via dal villaggio e a chiudere la tua associazione- – ma perché, signore, cosa ho fatto di male per meritare i vostri rimproveri?-
provò a ribattere la ragazza sgomenta e con gli occhi fuori dalle orbite. – Lo so io perché…-
la rimbeccò il vecchio, proseguendo la sua invettiva
– è perché se io ti lascio fare quello che fai, va a finire che io muoia ammazzato. Ammazzato, sì. Proprio così. Ucciso nel mio letto senza scampo e quando meno me lo aspetto, –
bofonchiò il vecchio capo villaggio con voce alterata e la faccia alterata e apparentemente aggressiva, simulando nel contempo con l’indice della mano destra un veloce taglio della gola e accompagnando il gesto con una smorfia che lasciò Marie Blaise ancora più interdetta e attonita
– e, capisci bene, non posso permettertelo. Che mi dici? – Che ne dico? Cercò di argomentare Marie Blaise,
– Ne dico che non capisco quello che mi state dicendo e chi può volervi morto – E’ mia moglie che mi vuole morto, cara Marie Blaise, proprio mia moglie. E ti spiego subito il perché e così capisci perché la colpa è tua
rispose alterato il capo villaggio girato di spalle per dissimulare il divertimento che gli procurava l’orgasmo nel quale aveva gettato la giovane donna. – Mia moglie mi ha riferito che tu accogli nella tua associazione, che, debbo riconoscere tanto bene sta facendo nel nostro come negli altri villaggi vicini, solo donne, e su questo non ho niente da obiettare, va bene, ma purché vedove….- E girandosi di scatto e apostrofando la donna convocata con il dito puntato e battente contro il petto e con la faccia sopracigliata e la voce sopra tono, le intimò: – Ora delle due è una, o tu cambi lo statuto o io ti caccio via. Perché fare il bene mi sta bene, ma se il tuo bene fa il mio male, questo no, non te lo posso permettere.
Una risata liberatoria tolse la paura dagli occhi e dalla faccia di Marie Blaise e così gli statuti della associazione vennero modificati di imperio e consensualmente.
Oggi Faa i Tuora conta circa tre mila donne associate e GSI Italia, ne è stata fino al 2016 il principale sostenitore finanziario, favorendo il miglioramento delle loro condizioni economiche e sociali attraverso un programma di fondi rotativi. Agricoltura, allevamento di animali e l’attivazione di piccoli commerci sono gli ambiti principali previsti per la concessione dei microcrediti.

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